Religione cattolica e attività alternative: una vittoria messa in ombra dalle decisioni della ministra Azzolina

«Il 4 gennaio partono le iscrizioni e finalmente le scuole avranno il tempo per garantire insegnante e valido programma didattico a chi ha scelto l’ora alternativa al posto dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc). Grazie alla battaglia condotta dalla nostra associazione in ottobre il Tar del Lazio ha infatti dichiarato contraria al buon andamento della pubblica amministrazione quella discrepanza temporale tra la scelta di non avvalersi della religione cattolica (da effettuarsi al momento dell’iscrizione) e la scelta delle attività alternative (da effettuarsi all’inizio dell’anno scolastico), discrepanza che ha sempre avuto come effetto inevitabili ritardi nell’avvio delle attività alternative».

Il segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), Roberto Grendene, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto dall’associazione grazie al ricorso al Tar che ha posto fine a una discriminazione denunciata anche dal comitato Onu che vigila sul rispetto della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Ma c’è un ma.

«La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel dare seguito a quanto stabilito dal Tar ha combinato un pasticcio», spiega Grendene: «La scelta delle alternative all’Irc è stata infatti separata dalla procedura per le iscrizioni online (che si conclude nel mese di gennaio), per essere spostata nel mese di giugno! Una decisione incomprensibile che incrementa burocrazia, tempi morti e inutili ostacoli e che penalizza sia i genitori alle prese con le iscrizioni sia il sistema scolastico».

«Ci aspettavamo da parte della ministra un provvedimento nell’interesse delle famiglie e della scuola e a tal fine ci eravamo rivolti direttamente a lei già in novembre, constatiamo invece che Azzolina si è mossa nell’interesse dei vescovi aggravando il lavoro delle scuole già duramente provate, semplificando la vita a chi sceglie l’insegnamento “conforme alla dottrina della Chiesa” e condannando le famiglie che chiedono una scuola laica a una doppia fase di iscrizione e a mesi di inutile attesa. Confidiamo che il ministero torni sui suoi passi e garantisca pienamente i diritti di tutti, anche dei non avvalentesi».

Maggiori informazioni:

Lettera alla ministra: https://uaar.it/sites/default/files/Uaar_a_ministra_Azzolina_18112020.pdf
Sentenza del Tar: https://blog.uaar.it/2020/10/09/insegnamento-religione-cattolica-attivita-alternative-tar-da-ragione-all-uaar/

Comunicato stampa

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2 commenti

Diocleziano

Strano, la vedo sempre su ‘Striscia la Notizia’ e mi pareva una sveglia…

mafalda

Ops…le sarà sfuggito, poveretta. Era troppo impegnata a rompere gli zebedei alle maestre, durante il covid, con la nuova valutazione nella scuola primaria.

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